Ieri sono successe due cose importanti. La prima è l’arresto di 3 militanti di Hamas in Germania, che erano pronti per realizzare attentati nel paese (fonte).
La seconda è l’attentato alla sinagoga di Manchester, che ha causato due morti innocenti e due feriti gravi, ma poteva andare peggio. Infatti il terrorista (eliminato) portava in vita qualcosa che era stato inizialmente identificato come una bomba. Gli artificieri l’hanno poi definito come “not viable”, ma queste dichiarazioni ho imparato che vanno prese con le pinze.
Esattamente come va preso con le pinze chi sminuisce lo sventato attentato di Viterbo, perché l’obbiettivo principale dei governi è scongiurare il panico.
Comprensibilmente.
Nel frattempo in Italia scoppia non la protesta, ma la guerriglia urbana. Stazioni come al solito prese d’assalto, devastate le officine di Torino, distrutte le macchine a Trieste, occupate le università, bloccati i raccordi autostradali e i porti e proclamato uno sciopero illegale (fonte), con la connivenza delle forze politiche parlamentari della sinistra.
Qui sotto l’immagine di un apologeta del terrorismo, vestito con la divisa di Hamas, che sfila per le vie di Milano.
Se non fosse chiara la saldatura tra la sinistra italiana e il terrorismo, ecco il riassunto della faccenda in una immagine.
Chi è sceso in piazza, che ne sia consapevole oppure no, che lo faccia con volontà o per ignoranza, si è reso complice di questo messaggio. Un messaggio che è un sostegno non alle vittime innocenti di una guerra, come pensa qualche ingenuo, ma ai responsabili di massacri indiscriminati.
Alla fine l’operazione Flotilla, come previsto, è servita a questo. A coordinare le piazze europee. Insieme all’Italia è esplosa Berlino, Parigi, Londra.
Loro vogliono bloccare tutto, ma siamo noi a dover fermare loro.
Fermarli prima che sia troppo tardi. Fermarli prima che il loro ideale di “democrazia”, quella che definisce “proiettile giusto” quello che ha ucciso Charlie Kirk, prenda il sopravvento.
Mentre voi leggete queste parole altre quarantacinque barche, partite dalla Turchia, si stanno dirigendo verso la striscia di Gaza.
Non è finita qui. Presto ci saranno nuovi disordini.
Oggi e domani sono previste manifestazioni e blocchi ovunque, e forse le scene di guerriglia a cui abbiamo assistito questa notte saranno in confronto immagini provenienti da un parco giochi.
Lo scopriremo presto.
Intanto osserviamo un fatto: Hamas non ha ancora accettato il piano di pace proposto da Trump e siglato da Israele. Non lo potrà mai accettare, perché sarebbe una resa incondizionata e definitiva.
Quando sarà chiaro che la jihad andrà avanti, aspettiamoci una moltiplicazione di eventi come quello accaduto ieri a Manchester.
Prendete precauzioni. Evitate luoghi affollati, evitate feste, mercatini, stazioni e aeroporti. Non è più un gioco.
Salvatevi la pelle.