La guerra in Ucraina è diventata mondiale?
Il fronte si è allargato alla Siria, dove si tenta di mettere in crisi i russi
Chiunque di voi seguisse soltanto i telegiornali italiani, i quotidiani e l’informazione più o meno tradizionale, compresi i suoi alter-ego su YouTube, non potrebbe avere minimamente idea di ciò che è successo nel mondo nell’ultima settimana.
In particolare, di una cosa importante: la guerra in Ucraina si è espansa fino alla Siria.
Molti di voi si sono poi dimenticati dei tagliagole dell’ISIS. Ebbene, sappiate che sono proprio loro ad aver iniziato un’offensiva contro Damasco, pochi giorni fa, che li ha portati a conquistare chilometri di terreno giorno dopo giorno.
Sui nostri giornali li chiamano semplicemente “ribelli anti Assad”, come se fossero dei partigiani liberatori, quando invece sono sempre loro: i tagliagole islamici.
Cosa c’entra la Russia, vi chiederete? Cosa c’entra la guerra in Ucraina?
C’entra tutto.
Il governo di Bashar al-Assad è supportato dall’Iran, dall’Iraq, e naturalmente da Mosca.
Non è che voglia glorificare quello che certamente è un governo poco liberale, ma il “regime” di Assad è laico ed è uno dei principali bastioni che ha permesso di fermare l’avanzata dello stato islamico, meglio noto come ISIS.
Ad opporsi a lui ci sono quelli che smitragliano i comici nelle redazioni, quelli che prendono a fucilate la gente ai concerti, quelli che tagliano la gola ai professori, quelli che uccidono gli infedeli. Cioè noi.
Se permettete, so da che parte stare.
Tuttavia la politica internazionale non è un pranzo di gala, e dietro questi tagliagole ci sono, con diversi livelli di coinvolgimento: ucraini, israeliani, americani.
Cioè di nuovo noi, che poi da questi tagliagole verremo sterminati.
Perché tutto questo?
Perché l’Ucraina è agli sgoccioli e vede all’orizzonte la prospettiva di essere smembrata, sventrata, aperta come una cozza dalle forze armate russe.
Ma l’Ucraina è solo un cacciavite. Uno strumento a perdere che quando perderà il filo verrà gettato in spazzatura senza neppure darsi la pena di perdere tempo per riaffilarlo.
Il cacciavite-Ucraina, saldamente in mano occidentale, serve a un solo scopo: indebolire e possibilmente dissolvere la Federazione Russa.
Stesso scopo che ha l’apertura del fronte siriano. Questa nuova guerra in Siria obbliga i russi a reagire, a bombardare sulle colonne di jeep di tagliagole che stanno avanzando conquistando centri importanti come Aleppo.
Avanzano talmente velocemente che viene il dubbio che le forze armate di Assad anziché difendere le proprie posizioni abbiano preferito darsela a gambe. Con una facilità che suggerisce addirittura che qualcuno le abbia svendute al miglior offerente.
Più fronti si aprono, più si costringe la Russia a diluire le sue risorse. Il prossimo stato-cacciavite sarà la Georgia, dove un governo filo-occidentale viene contestato da presunti ribelli anti russi che vorrebbero un governo ancor più filo-occidentale di quello che c’è. Insomma, un governo americano.
La Georgia è a un passo, sempre che già non ci sia dentro, dalla guerra civile.
Il tentativo è disperato. Biden deve portare la guerra a uno stato irreversibile. E ha solo poche settimane per farlo, prima dell’arrivo di Trump. Che tra l’altro, come è noto, non siederà nella stanza ovale per offrire l’altra guancia, anzi.
Tenetevi forte, le turbolenze saranno molto violente.