Sospiro di sollievo: l'accoltellatore è italiano
Fino all'ultimo il terrore nelle redazioni dei giornali
Due uomini salgono su un treno nel Cambridgeshire e accoltellano dieci persone. La notizia non fa in tempo a rimbalzare sui giornali che interviene immediatamente il Ministro dell’interno inglese, Shabana Mahmood, il ministro velato. Nel senso che porta il velo, quello islamico.
Mahmood dichiara che non ci devono essere speculazioni, che non bisogna commentare i fatti e fermare la psicosi.
L’intenzione è ovviamente quella di bloccare sul nascere qualunque accusa nei confronti degli immigrati, che come invece si scoprirà sono i responsabili della mattanza.
Il governo inglese intanto è in grado di colpire chiunque disobbedisca all’ordine, sono quotidiane infatti le scene di arresti di cittadini da parte della polizia che interviene per la segnalazione di post su Twitter, Facebook, e le altre piattaforme.
Disobbedire all’ordine del ministro Mahmood infatti può costare la galera.
Si scoprirà poi, lo stesso, che un testimone ha dichiarato che gli assalitori erano neri, e che infatti questi nonostante vengano chiamati “britannici” lo sono solo di nascita, perché immigrati di seconda generazione. Uno dei due verrà poi anche rilasciato, mentre sotto accusa rimarrà l’altro.
La distorsione della realtà imposta dall’autorità però impedisce alla discussione pubblica qualsiasi valutazione su questa vicenda, l’ordine è di parlare di “cittadini inglesi” e di “britannici” escludendo perentoriamente qualsiasi legame con la migrazione e con il terrorismo. Cosa quest’ultima che tecnicamente potrebbe anche essere corretta, ma sottolinearla come prima informazione sopprimendo tutte le altre ha un significato politico e lo scopo di distorcere la percezione del fenomeno.
Tocca a Milano
Il giorno successivo una donna viene accoltellata in pieno centro di Milano. In piazza Gae Aulenti la poveretta viene raggiunta da uno sconosciuto che la accoltella da dietro. Lei si accascia a terra e fortunatamente riesce a salvarsi.
Le telecamere di sicurezza riprendono tutto.
Terrore nelle redazioni dei giornali.
I giornalisti pregano (probabilmente Allah) che l’accoltellatore sia un autoctono italico. Nel dubbio, alcuni di loro forse pensano di costituirsi al posto del criminale per scongiurare il peggio: che si trovi l’aggressore e si scopra che sia un immigrato.
Come farebbero a portare avanti il loro disegno eversivo di distruzione dell’occidente, con una notizia del genere? Come farebbero a continuare il loro giornalismo combattente anti-italiano e distruttivo della civiltà davanti a un fatto così grave?
Escono le immagini dell’assalitore, ricavate dalle camere di sicurezza.
Panico. Non è proprio nero-nero modello Congo, e questo è un punto che fa tirare un sospiro di sollievo. Però rimangono dei dubbi. Potrebbe essere un egiziano, un marocchino, un tunisino.
Insomma, le probabilità giocano a sfavore dei giornalisti-combattenti. Non se la sentono di sfidare la sorte e ci vanno con i piedi di piombo.
Cosa fare allora? Lo aiutano a scappare.
No, non sto scherzando. I giornalisti di alcuni giornali, terrorizzati dalla possibilità che il soggetto sia davvero un immigrato, fanno quello che possono per favorirne la fuga, sperando che non venga ritrovato.
Infatti, mentre l’accoltellatore è ancora un ricercato a piede libero, decidono di pubblicare sì le immagini che lo ritraggono, ma oscurandole e rendendolo irriconoscibile.
Perché rendere irriconoscibile un ricercato potenzialmente pericoloso che potrebbe accoltellare qualcun altro?
Perché bisogna favorirne la fuga. C’è il dubbio che si tratti di un immigrato. Non deve essere trovato.
Il piano però va a rotoli, l’uomo viene identificato ed è italiano: Vincenzo Lanni.
Gaudio Tripudio nelle redazioni. Si stappa la bottiglia tenuta in fresco da tempo. Gli stessi giornali che avevano pubblicato le immagini censurate adesso che sanno che si tratta di un italiano pubblicano senza più paura le fotografie in chiaro dell’assalitore.
La notizia è un trofeo. Fa scatenare tutti i combattenti anti-occidentali, in guerra per la distruzione della civiltà di cui facciamo parte.
Un punto per loro. L’accoltellatore è italiano, è “uno dei vostri”.
Qualcuno potrebbe scambiare questo stile di comunicazione per quello che si utilizza per commentare le partite di calcio.
Si sbaglia.
Questa è la comunicazione che si adotta tra nemici. Siamo nemici, e siamo in guerra.
Chi non lo riconosce non combatterà, e perderà ogni battaglia fino a perdere l’intera guerra.





C’è anche da dire che hanno sbandierato il nome in un battibaleno, se fosse stato immigrato sarebbe mai venuto fuori nome e cognome? 🤔 ho i miei dubbi
Per il disturbato mentale italiano gogna mediatica immediata....